[…] Alla fine degli anni Trenta Paolo Grassi si accostò, invece, ai pittori di Corrente, seguendo la lezione di A. Banfi; conobbe R. Guttuso, E. Morlotti, A. Sassu, e letterati e filosofi come E. Paci, L. Anceschi, V. Sereni, A. Gatto, S. Quasimodo, B. Joppolo, C. Zavattini, vivendo un clima, intellettuale e morale, alternativo al fascismo.
(Fonte: Treccani.it)

Dalla lettura della sua biografia, nasce la mia idea per la comunicazione di Paolo Grassi 100. Partendo da un quadro di Guttuso, “Scilla”, ho elaborato un paesaggio, stilizzato e minimale, che rappresenta il mondo del teatro di Paolo Grassi, una sorta di città ideale dell’arte, una città invisibile calviniana, sintesi del suo mondo, un mondo fatto d’arte, cultura, teatro, condivisione, passione pura per il bello, in tutte le sue molteplici forme.
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